Moda ed etica. Un tempo parole distanti anni luce.
Oggi mai così vicine.
La moda ormai vuole anche un’anima, possibilmente ecologica, magari equa, di sicuro sostenibile.
E il marchio bio sul vestito comincia a valere quanto o più della griffe di solo lusso dello stilista haute couture. Un tempo riservata agli ecologisti irriducibili più attenti al pianeta che allo chic, la moda verde ha ormai conquistato passerelle, creatori, star e comuni mortali. Accanto e dentro alle Fashion Weeks, che siano New York, Londra o Milano, le passerelle bio non sono più un aneddoto.
A Londra, in prima fila all’ultimo Ethical fashion show sedeva la papessa della moda, la perentoria Suzy Menkes critica all’International Herald Tribune e convinta sostenitrice della green attitude.
Proprio in questi giorni Giorgio Armani lancia la sua collezione-capsula interamente ecosostenibile di polo, t-shirts e jeans cinque tasche in verde, rosa e pesca, tutti colori realizzati con estratti di frutta - kiwi, fragole, lamponi o arance - senza additivi né ingredienti chimici.
E sempre in questi giorni si è svolta a Parigi la seconda edizione del salone 1.618 Sustainable Luxury, fiera del nuovo lusso sostenibile, con un numero di partecipanti doppio rispetto all’anno scorso.
Che dire..sono davvero felice di questo connubio! E speriamo non sia solo un fuoco di paglia!
E voi? Cosa ne pensate, cari conscious followers?
Un abbraccio
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